lunedì 21 marzo 2011

Informazioni sull'hardware

Comando utilissimo hwinfo, per esempio:

$ sudo hwinfo --disk

che fa il paio con

$ sudo hdparm -i

oppure

$ sudo hwinfo --cdrom

per l'unità di lettura CD/DVD.
Altre opzioni si possono reperire invocando il comando con il parametro --help.

giovedì 3 marzo 2011

Alza il volume!

Sotto openSUSE il suono è un po' da convento, eppure il volume generale appare al 100% e anche la rotellina sul frontale del mio portatile sembra doverosamente girata tutta verso il massimo.
Solita rovistatina sul web, alla ricerca di materiale utile (ce n'è una marea), e dopo un po' di letture miglioro la situazione andando dentro la configurazione audio di YaST2:
  1. Identifico il controller audio (il mio è un 82801H pilotato dal driver snd-hda-intel)
  2. Nell'angolino in basso a destra della videata trovo un non molto significativo tasto Altro...
  3. Clicco e, nel menù che si viene ad aprire, m'imbatto in una voce interessante: Volume...
  4. La seleziono e noto che, fra le varie voci di configurazione, che quella denominata Speaker ha un livello pari ad appena il 50%: porto al massimo anche quella
  5. In una console lancio il test standard
$ speaker-test -Dplug:front -c2 -l5 -twav

(che già avevo lanciato all'inizio delle mie verifiche, con esito insoddisfacente) e ora, magicamente, il volume è decisamente migliorato!

Sitografia:
SoundcardTesting - AlsaProject
openSUSE - Audio troubleshooting

Dove tenere le password?

In Windows, per mantenere le n-mila password che uso sulla Rete, usavo da anni l'utile programmino Password Keeper, il quale, però, oltre ad essere shareware, non è disponibile su Linux. Mi sono allora messo in caccia di un'alternativa multipiattaforma e, avendolo già disponibile da tempo sulla mia chiavetta di PortableApps, mi è sembrato abbastanza logico puntare su KeePass.
Mi sono definitivamente convinto al momento di importare il database di Password Keeper, nella versione PortableApp di KeePass, che è stata manovra semplicissima e perfettamente riuscita: è sufficiente generare da quest'ultimo un file di export in formato CSV e poi darlo in pasto a KeePass.
Quest'ultimo, tuttavia, per girare su Linux deve essere lanciato attraverso l'ambiente .NET-compatibile Mono, del quale quindi occorre installare almeno il runtime e alcune librerie.
Scaricata poi la versione portable di KeePass in una cartella a piacere (la mia è /usr/local/KeePass) e assegnati i diritti di esecuzione appopriati, è sufficiente lanciare il comando

$ mono /KeePass.exe

per avere il programmetto perfettamente funzionante anche su Linux. Una volta verificato che tutto va bene, non resta che creare sul desktop un collegamento al comando di cui sopra e il gioco è fatto.

Un piccolo dettaglio: attualmente la versione di KeePass distribuita come PortableApp è ancora una 1.x, mentre sia su Windows sia su Linux siamo già alla 2.1.4, che come formato di database è incompatibile con le 1.x. Niente paura, anche non volendo passare per la conversione intermedia in formato CSV, è possibile importare direttamente il vecchio formato nel nuovo!

Ma la vera ciliegina sulla torta è che esiste un porting cross-platform di KeePass! Si chiama KeePassX e, nella versione 0.4.3, che è quella disponibile come pacchetto RPM sotto openSUSE 11.3, è perfettamente compatibile con il formato di KeePass 1.x, quindi può utilizzare direttamente il file generato da quest'ultimo. In più, sono in corso sviluppi per renderlo compatibile con KeePass 2.x. Cosa chiedere di più?

mercoledì 2 marzo 2011

Scid vs. PC

L'installazione di openSUSE presente sul mio portatile da oggi ospita Scid vs. PC, al momento una delle diramazioni più aggiornate dell'originario gestore di databasescacchistici Scid. Devo dire che così su due piedi la differenza fra i due mi sfugge, però intanto c'è, e chissà che prima o poi non mi riesca di riconvertire per Linux tutto il mio prezioso materiale scacchistico!

Scheda video, che stress!

Ho accennato in un altro post che l'upgrade a openSUSE 11.3 mi ha procurato qualche pena. Il problema più grosso me l'ha dato il nuovo driver per la scheda video ATI Mobility Radeon HD 2600.
Premesso che le dritte fornite nelle note di rilascio non sono sufficienti, l'aiuto decisivo me l'ha dato l'impagabile openSUSE Graphic Card Practical Theory Guide for Users, che raccomando vivamente per qualunque problema di questo genere.

martedì 1 marzo 2011

Migrare Thunderbird da Windows a Linux

Aggiornato con non poca pena il multiboot del mio portatile a openSUSE 11.3, ho cominciato timidamente a preparare la migrazione dei miei applicativi da Windows (s)Vista.
Primo obiettivo: migrare Thunderbird. Operazione decisamente più facile di quanto temuto, grazie soprattutto alle dritte giuste reperite sul web, la pagina Migrate your Thunderbird emails from Windows to Linux in particolare.

In soldoni, il procedimento è questo:
  1. Compattare le cartelle dell'installazione Windows
  2. Reperire la cartella corrispondente al profilo utilizzato
  3. Installare su Linux
  4. Creare (eventualmente ex novo) la cartella .thunderbird sotto $HOME
  5. Copiare la cartella individuata al punto 2
  6. Modificare il file profiles.ini nella cartella .thunderbird in modo che punti al profilo suddetto
  7. Avviare Thunderbird e, magicamente, tutto va al posto giusto.
Ehm, proprio tutto no: rimangono da mettere a posto le configurazioni di servizi di posta come Libero che, per aggirare le limitazioni imposte dal provider, nell'installazione di Windows venivano filtrati attraverso FreePOPs.
Niente paura, anche per questo problema esiste la risorsa giusta, ovvero un eccellente articolo su Crismon's blog, dal quale si ricava la procedura seguente:

  1. Installare la versione Linux del programma (non necessariamente il sorgente, cercando con Webpin si trova anche già pacchettizzata)
  2. Testare l'installazione lanciando il comando
    $ freepopsd -p 2000&
  3. Una volta verificato che il programma fa il suo dovere, prepararne i lanci successivi come daemon creando in $HOME/.kde/Autostart un collegamento all'applicazione che punti proprio al comando citato.
Insomma, una vera goduria!