Può ben darsi che tutto ciò sia dovuto a incipiente disintegrazione del disco, ma porca miseria che non si riesca neanche a ripartire con il LiveCD di openSUSE 12.2 è il colmo! Dici: masterizzo il DVD d'installazione e me la cavo con la modalità "rescue system", peccato che detto DVD, masterizzato su un host Windows 7, sul mio Toshiba impinguinato non riesca a partire al boot!
La cosa più preoccupante è che udev non riesce a montare né la partizione di root, né la home: il terrore è che si siano fottuti i dati, va bè, c'è un backup prima di Natale, ma uffa!
Trascorso l'intero weekend della Befana con l'ansia addosso per le tremila cose da fare con urgenza sul PC, pian piano riesco a risolvere tutto in maniera abbastanza indolore: per venire a capo di una rogna come questa non c'è altro che armarsi di pazienza e scartabellare il web alla ricerca degli strumenti giusti.
Anzitutto, il problema di riuscire a partire in un modo qualsiasi te lo risolve il mitico Knoppix, il cui udev a quanto pare non va a ficcanasare sull'hard disk come fa il LiveCD di openSUSE. A questo punto si possono condurre le operazioni con tutto comodo e, in particolare, si può cominciare a salvare il salvabile con l'eccellente recovery tool ddrescue di GNU: attacco al PC il mio bel discone USB e rilascio un comando del tipo
$sudo ddrescue -r 1
(mi raccomando, non dimenticare di specificare il file di log, perché torna molto comodo in caso di restore o di interruzione del comando)
Fatto questo, procedo alla riparazione vera e propria: la prima cosa da trovare è la locazione su disco dei superblock di scorta. Il comando
$sudo mke2fs -n <device>
restituisce questa informazione in calce al suo output. A questo punto non occorre fare altro che riparare la partizione con il comando
$sudo e2fsck -b <superblock> <device>
ponendo in
Alla fine sono riuscito a ripartire. Rimarrà ovviamente da fare qualche verifica sull'hard disk, ad esempio utilizzando gli Smartmontools oppure TestDisk, disponibile fra l'altro sul CD di Knoppix.
SITOGRAFIA