Parallelamente ai miei traffici sul "vecchione", di quando in quando cipollo anche il vetusto portatile della mia compagna, uno sfiatato Packard-Bell EasyOne del 2000, gravato dalla sventura di ospitare un Windows ME preinstallato.
In multiboot ci ho installato Debian con l'obiettivo di riuscire pian piano a creare un ambiene desktop quanto più simile a quello cui, disgraziatamente, la fanciulla è abituata, in modo da convincerla alla migrazione.
Date le scarse risorse del portatile, sono andato alla ricerca di un desktop environment alternativo ai soliti Gnome o KDE, troppo pesanti per il poveretto, così mi sono imbattuto in LXDE, l'ho installato e per il momento direi che la sua porca figura la fa.
Certo, l'oggetto è un po' spartano e bisogna lavorarci un po' su per renderlo davvero gradevole, ma per fortuna c'è sempre qualche anima generosa che, dopo essersi sbattuta con gli stessi problemi, condivide volentieri la conoscenza acquisita: nel caso presente, ho trovato molto utile l'apposita guida nel Blog di Streetcross, ovvero Come personalizzare LXDE.
Scrivo queste note dopo la mia ultima visita a quella pagina, in cui ho appreso come risolvere un piccolo problema tanto rognoso quanto apparentemente sentito nella comunità di LXDE, ovvero come liberarsi dell'icona "My Documents" sul desktop.
In verità non sono sicuro di avere "nelle gambe" la voglia e l'abilità di adottare la soluzione proposta dall'autore, ma mi sembra doveroso rendergli omaggio per tutto quel che ha fatto e continua a fare!
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